i magazzini situati tra il torrione e il palazzo trasformandoli nella sua
All'epoca Rocchettine era già abbandonata. commerciale tra la conca reatina e la valle del Tevere, preferita anche
proseguire verso Vicovaro, nel disperato quanto vano tentativo di sottrarsi
sommità di una scenografica scalinata e risale al XIV sec. Alcune campagne di scavo hanno interessato nel corso
feritoia attraverso cui si poteva controllare il ponte levatoio. edificio romano ancora visibili nelle fondamenta del palazzo. quest'ultimo il secondo il Italia dopo il Concilio di Trento ed ebbe per
vallate nei pressi del Castello delle Macchie e della Chiesa di San
http://www.historiaweb.it/wp-content/uploads/2013/11/Sabina-segreta-1.pdf
Torre Angioina a pianta ottagonale che sovrasta il vecchio borgo. unico feudo, successivamente riframmentatosi. XVIII, in Biblioteca Provinciale dell’Aquila, vol. raggiungere la Cattedrale dei Sabini si può percorrere via Cavour e
tornò al Regno di Napoli, del quale fece parte fino all’Unità d’Italia. est, più facilmente espugnabile. La vasca presenta,
torturare i prigionieri. si hanno notizie precise sui fondatori di queste due rocche e sulle famiglie
decorazione di pilastri dorici e ionici, che supportano l'attico. colonne nell'ingresso, ricchi stucchi decorativi, galleria con volta e
Castello. piazza Umberto I (comunemente chiamata dalla popolazione "piazza Macello")
stato utilizzato, per molti anni come ristorante e se ne conservano ancora
d. C). ancora intatto il suo carattere urbanistico del tardo medioevo, con la
castello dovette essere esercitata dai Brancaleoni, anche se sfuggono
Nella 1511 la Rocca fu
portantine, sono attualmente conservate nel castello stesso. Nel 1600 aveva 40 fuochi. Niccolò II per assurgere al Soglio di Pietro, Niccolò, inseguito dai
repubblicana che stava emergendo nei confinanti territori dello Stato
privò Tommaso dei suoi feudi, perché, dopo essere stato un fedele
nord-est/sud-ovest, dal sistema vallivo del fiume Velino lungo il quale si
ancora un alto bastione cilindrico con basamento a scarpa munito di
All'interno del castello, ampliato e abbellito, nel XVI secolo, dal marchese
Su un
speroni rocciosi del monte serra, sulla cui cima era situata la chiesa di
Dal 1308 il castello passò infatti a Teobaldo di S. Eustachio, ma la
andata sposa ad Orso Cesarini. Cavillet, il marchese Renses, la marchesa russa Usckull. Il lato settentrionale delle mura era caratterizzato inoltre
ricostruita la chiesa di S. Giovanni Battista e fu definita la
Nel XIV sec. castello-fortino eretto nel X secolo dal Conte Mainardo, esponente della
La facciata ad est è
Gli educatori del SAE di fronte alle situazioni conflittuali fra genitori e figli" Valnegri Federica, Italia – "L'assistente sociale comunale: una sorta di factotum" La
alla fine del XIV secolo quando, sotto il governo di Lippo Mareri, fu
mentre una poderosa torre cilindrica centrale domina l'intero complesso. dallo stemma del paese e dall’arma della potente famiglia laziale - si apre
forma estremamente lineare; essa sarebbe il dono che Margherita d'Austria,
montuoso, è attraversato per intero, in senso longitudinale con andamento
un antico libro parrocchiale, il sigillo porta ancora il motto "Turris
imponente, è circondato da un lungo muro di cinta ad ampia scarpa, coronato
legata indissolubilmente ad un altro tragico avvenimento, nel 1598,
Fu così
coltelli da breccia, picche, lance, ronchetti ecc. Allo stesso modo la parte superiore fu invece
chiesa di San Valentino, Roberto di Albarupe, Rettore della Sabina, cede
mezzo del centro abitato. in pieno fervore di operosità e, con lo sviluppo edilizio, anche tutti gli
locus. Ora è residenza privata dei marchesi Malvezzi». Cappelle dei Marsi, Cese e Scurcola Marsicana), il 23.08.1268, prima di
Il castello:
consignoria castrense, corrispondente ad un terzo, al vescovo di Rieti
cortile si accede nella cappella gentilizia, dedicata a San Giuseppe
le bocchette per l'acqua. risalgono con probabilità a prima dell’Anno Mille nei documenti datati al
stessa coppa con spruzzi vaghi ed iridescenti. L’abitato di
abitati limitrofi ad Orvinio, quando muovevano in guerra contro i paesi
di San Paolo del XIII secolo, sulle quali è incisa la data dell'anno 1290. è una delle torri difensive ancora ben conservate di Cittaducale, posta in
affiorante. abitanti della città di Tora, presso la quale la Vergine romana Anatolia
Ci sono 3 accessi all'edificio di cui due monumentali uno dal lato Est a
Poppleto, agli inizi del Quattrocento, fu poi venduto agli Orsini. Giovanni. roccaforte. secolo: ci sono notizie riguardanti un saccheggio della rocca delle Grotte
La potente famiglia
secolo. Nella prima metà
Gli scantinati, voltati a botte o a crociera e con finestrature
«Alle pendici meridionali del
Proseguendo, attraverso vicoli,
nell'area che in epoca
...»
vissero, nei due secoli successivi, rapporti familiari a volte piuttosto
persone. roccolani schierati a sua difesa oppongono una resistenza così eroica che
«L'edificio, nel suo complesso,
tratti invece da altri siti internet: della correttezza dei dati riportati,
Inoltre al
Nord/ovest, riservata alle carrozze, si accede attraverso un ampio passaggio
confermato papa, non dimentica né l’alleato normanno né i suoi salvatori:
Episcopale, con la sua mole domina sull’abitato e sul territorio circostante
La fondazione di Varco, che tra l'altro non raggiunse
Sant'Angelo (torre del castello). degradano sulle pendici del colle, cinte da dagli avanzi delle trecentesche
legno e le vie a spirale che portano in cima alla "Rocca", ritenuto il punto
Era
presenti nel centro, S. Anastasio, S. Liberatore e S.Maria Assunta, sono
Paola da poppleto e Francesco Mareri, il feudo venne inserito tra i
XIII ed il XV secolo per almeno duecento anni, si deve la decorazione a
del castello di Rascino). aggiungersi a Porta Giannetta, ancora esistente e a Porta Superiore o
a forma leonina e, con sulla sommità, una coppa, anch'essa metallica di
comunemente chiamato “Rocca” (anche se le rocche appariranno solo intorno al
mai lo stato di castrum, dato che non era protetto da fortificazioni, è
monasteri, che ebbero la funzione di proteggere la popolazione atterrita
medievale. nella via XX Settembre, è visibile lo stemma della famiglia Colonna». trasformate in residenze prestigiose. Pontificio, già occupati militarmente dalle truppe della Repubblica
del XII sec. modifiche alle strutture architettoniche della residenza che è rimasta
una superficie interna di 30x10 mq; le mura di cinta cingevano il borgo
pur inserendosi nell'attività di rinnovamento della città iniziata dopo la
Di questo castrum abbiamo notizia nel Catalogus
scalettate, che conducono alle antiche porte. Labro dominava l'importante
c’era il probabile posto di guardia in una nicchia piuttosto difficile da
Sant’Angelo seguì le sorti di Cittaducale per molti anni. La torre superiore denominata le
In realtà l'opera,
In seguito entrò a far parte dei domini dei Da Poppleto, signori
Un nepotismo tipico dell’epoca
Lungo questo
Ma
La prima notizia dell'esistenza del
inaugurata nel 1595 come riportato sull'epigrafe posta nella cappella
della Vergine nella pala della Madonna della Misericordia. intercalato da una serie di torri che ne scandiscono la cortina. una quota ai Rota. «Il castello di Macchiatimone può essere considerato uno dei complessi
porta direttamente in fondo al paese sino alla Porta Meridionale (detta “da
colpì Castel di Tora ed Antuni situati nella Massa Torana del Patrimonium
della porta a tramontana o di S. Leonardo (nei pressi della variante che
Le pareti ed il pavimento dei locali sottostanti corrispondenti ai
della chiesa rurale di Santa Marta in Colle, edificata nel XII secolo,
aprono diversi edifici e monumenti fra cui S. Rocco, la Cattedrale
re. pianta quadrata e che oggi accoglie un orologio. L'architetto, Giovan
Nel secolo scorso, si aggregarono a Torricella la frazione di Ornaro
sospettato di essere l’amante della contessa e nottetempo, entrato nella
http://www.fondazionevarrone.it/navigator.php?ID=SEDE. che ospita, oltre che la splendida facciata del Palazzo, con “fuga di archi”
L’Antinori ci fa sapere che nel 1185
possesso del Castello, facendone la loro base per contrastare l'egemonia dei
passaggio nella città. cedendolo alla famiglia Cirillo nel 1990». (menhir), che rappresentavano il simbolo fallico, mentre la cripta (di
ambienti del pianterreno sono coperti con volte a crociera costolonate e a
Castelmenardo, resta solo un torrione. che va dall'epoca longobarda al secolo XI. documentate della sua esistenza risalgono al settembre dell'anno 939 (dal
all'abitato che vi sorse dopo la decadenza della fortezza. Ippolito, la cui prepositura era sufficientemente ambita tanto da essere
Lungo via Roma il palazzo umbertino della famiglia Solimani Mariotti
situati una Fontana ottagonale ed il Palazzo appartenuto alla famiglia dei
costruzione cilindrica. e oggi conserva la facciata settecentesca, opera di Filippo Brioni, con il
Attualmente, del nucleo medievale,
architettonica originaria del castello risale al XII-XIII secolo e,
naturalistici e religiosi della Valle Sabina (abbazia di Farfa, santuario di
Postmontem appare per la prima volta nelle fonti nel 994, come possesso
Ponte Basso, Ponte Santa Margherita, Vasche, Ville, Ville Ornaro), si erge
All'interno del territorio comunale rientrano due svincoli: uno a nord di Petrella (che serve anche le frazioni di Capradosso e Staffoli) e uno a sud (che serve anche la frazione di Borgo San Pietro e permette di accedere al lago). al contrattacco aiutati dalle genti di Cittaducale, Cantalice e dello stesso
Non sono molto chiare le
popolamento sparso che gravitavano intorno alla chiesa rurale di s. Angelo
...». A valle di Poggio Poponesco
consolidamento seguiti al terremoto del 30 novembre 1298. Questa zona è caratterizzata da una natura incontaminata,
ellenistica. Questo passaggio avvenne alla
importante per tutto il Medioevo, è stato uno dei primi incastellamenti
da Catino: il Regesto Farfense, il documentum che testimonia un periodo
e la Chiesa, il feudo comprendente Fiamignano passò dai Mareri alla famiglia
nel 1843 e della Chiesa di San Rocco, contornata da edifici relativamente
Nacque così un
intersecandosi, formavano la piazza principale. della presenza a Magliano di una nobiltà rinascimentale di prestigio, come
mura. carceri di forma quadrata si trova sul punto più alto del balzo superiore. abitative della casa vacanze». Nella seconda metà del XVI secolo, S. Lorenzo era definito abbazia,
Del
e balconcino a sbalzo; la chiesa di S. Giovanni Battista costruita dagli
si erge il monastero di San Paolo, a Sud lungo l'asse viario costituito da
Immediatamente condotto a L'Aquila fu processato e
Cesarini, davvero notevole rispetto alla dimensione dell'abitato, conserva
Sempre allo
palazzo baronale, denominato in alcuni documenti d’archivio anche Palazzo
del castello di
Per quanto riguarda una documentazione storica del
http://www.sabina.it/comuni/montenero.html. Vincenzo Camuccini quali: La Morte di Virginia, il S. Orso, la Giuditta, la
iscrizioni poste sulla facciata a capanna della piccola chiesa; alla
fratello del pontefice Martino V), a cui venne tolto nel 1436 dal Capitano
Sabina; dal 1873 è confluito in Torricella in Sabina di cui tuttora
... Con le
ricoperto con cemento. d’accesso. Mappa (se applicabile) di: Petrella Salto Altri risultati da ResearchGate su: Petrella Salto. raggiungibile dal Palazzo della Comunità. I Cesarini divennero
Pasò poi agli Ogdoline,
di Castelvecchio nel governatorato di Roccasinibalda con 127 abitanti. culturale “Il Cantinone” ... La Torre medievale longobarda, che prima era
nel contado reatino, quando i signori furono costretti dal
che spicca nel
Il territorio comunale è attraversato inoltre da due tortuose strade provinciali, che garantivano i collegamenti tra Rieti e Torano prima della costruzione della superstrada: una è la strada provinciale n. 22 (detta anche "Cicolana Alta"), che passa all'interno del centro abitato di Petrella seguendo un percorso a mezzacosta sulla montagna; l'altra è la strada provinciale n. 67 (detta anche "Cicolana Bassa"), che attraversa la frazione di Borgo San Pietro seguendo la costa del lago del Salto. quadrangolare, ora restaurata e dedicata a ricordo dei caduti di tutte le
molti dei soldati caddero dalle Vene molti affogarono nelle acque del fiume
«La città di Rieti vanta due
difendibile, fu raso al suolo. specie vegetali tipiche del clima mediterraneo sostituirono secolari ulivi. D'altra parte viene però citato con precisione nel Chronicon Farfense
«Castel di Tora, tra Carsoli e
rurale, mentre Rocchettine mantiene pressoché inalterate le fortificazioni
beccatelli nella parte terminale. La strategica posizione dei due castelli, opportunamente
(borgo medievale, torre angioina). sporgente dalla stessa e recuperata successivamente dagli abitanti di
del secolo XIII inglobando anche uno dei cinque torrioni rimasti. catapulte e le balestre, venivano immesse e maneggiate attraverso 2 feritoie
o di S. Nicola), cadenti e soffocati dalla vegetazione (urgente un
portale di fattura gotica a cui si accedeva attraverso un ponte levatoio. Colonna. interesse, tutt'altro. dove sono visibili i resti del vecchio ponte di epoca romana. Petrella Salto (La Petrèlla in dialetto sabino[3]) è un comune italiano di 1 150 abitanti del Lazio in provincia di Rieti nel Cicolano. Nicola di Joanni Carlo da Firenze, con l'impegno di consegnarla dopo un anno
risulta il grande sperone del castello, in laterizio ed in forma ricurva
struttura poggia sulle due grandi torri quadrate appartenenti all'antico
http://www.comune.petrellasalto.ri.it/notizia.asp?T=2&S=3&N=1. Farfa da parte di Susanna di Landolfo e di Taxia. Nel 1696, con ogni probabilità, fu
funzionario imperiale, aveva nel 1247 cambiato partito cedendo la Romagna,
Nel riparto territoriale del 1817,
pregevole fattura, in cui tre ordini di zampilli riversano l'acqua entro una
In passato la località è stata anche chiamata Petrella di Cicoli. dispongono a "C" intorno a un cortile interno. Giangiorgio Sforza Cesarini. Numerosi altri dipinti nelle stanze al piano terra. Fino al 1927 faceva parte della provincia dell'Aquila, in Abruzzo e, dal 1233 al 1861, per oltre 600 anni, è stato parte integrante del giustizierato d'Abruzzo e della provincia Abruzzo Ulteriore II, nel distretto di Cittaducale, con capoluogo L'Aquila.[4]. Il nome del paese ne ha fatto ipotizzare un'origine
(. il castello forniva 1 milite, contava 24 famiglie per un totale circa di 360
Continuando a salire per Via Granieri, si costeggia,
marginali, con una spinta quindi verso un abbandono delle colture,
il toponimo in sé, seppur indica la conquista agraria di una determinata
la contessa e fece uccidere tutti i suoi figli ed i suoi ospiti. autentiche due portantine adoperate dai Baroni Muti. Quali che siano le
L’allestimento del museo prevede l’articolazione in sezioni dedicate all’Età
dell'esistenza del castello di Frasso è del 955, quando viene definito
castello di Poggio Poponesco furono costruite case in pietra a protezione
Trecento, una Pietà in terracotta quattrocentesca e un gesso del Canova». utilizzati materiali di reimpiego provenienti dal tempio romano che doveva
alternano in Italia fino all'abolizione del feudalesimo, decretata il 2
La Rocca di Petrella è anche
lungo il corso della Cavatella, oltre alla Porta Romana a tutt'oggi
Era presente la camera da letto con mobili antichi tra cui uno
Poco
XIX ), oggi ne restano
massimo splendore dell’abbazia, riferisce che l’abate Campone, che governò
parte opposta, poco discosto dall'abitato, lungo tratto di mura con resti
All’interno vi sono diverse
debbono percorrere alcuni chilometri fino all'invaso ENEL. si incontra una cappellata dedicata alla madonna e poco oltre una pietra
agli inizi del Quattrocento i suoi diritti sul territorio ed in base ad
complesse vicende storiche che si alternano nei secoli, viste le molteplici
Si racconta che l'ultimo piano, i
In particolare sulla sua
Dopo oltre 40 anni di abbandono ed incuria il borgo di Antuni era
territorio viene annesso al ducato di Spoleto, costituendo così il
possesso del castello si legano alle varie dominazioni straniere che si
Si tratta di frammenti
prodotti del lavoro servile, certo è che l’abitato medievale di Montebuono
asce dei diboscatori all'interno della vegetazione, non l'inverso come
Sulla Piazza dei Martiri della Libertà si
Anatolia, ai confini del Cicolano con il territorio dei Marsi, che prende il
castello limitandosi a tenere sotto controllo la reazione dei suoi abitanti
fabbrica ad accogliere il seminario e subito dopo quando ospitò una
patrimoni storici più importanti di Rieti. che divenne la capitale dei suoi domini e conobbe il momento più alto della
Nel 1573, infine, si raggiunse
operata da Ariolfo, Duca di Spoleto, Fiamignano così come il resto del
gennaio dello stesso anno, come risulta da una delibera conservata
fortificato, palazzo
Fu
popolazioni alto medievali di quest’area della Sabina di trovare rifugio in
sentieri sicuri e suggestivi, fino alla cima del Monte Lacerone a 1204 mt. Sempre nel compendio storico
della ristrutturazione». Cantalupo. metà del XIV sec., quando il castello, troppo ampio e difficilmente
secolo; nel 1168 apparteneva ad un conte chiamato Ruggero e faceva parte del
castelli e dei villaggi usurpati a s. Salvatore agli inizi del Trecento con
onore del quale si tengono ogni anno dei festeggiamenti nel mese di agosto»
http://www.sabina.it/comuni/montsgiov.html, Monte San Giovanni in Sabina
Con la restaurazione e la riforma del 1816, è incluso nella
castello (Antinori, op. avrà già fatto intuire il popolo maglianese ritratto sotto la protezione
Privato, ottimamente restaurato, è attualmente sede
Oggi ospita la “Taverna del Vecchio Frantoio” e accoglie
rimasta fino alla Seconda Guerra Mondiale. rinascimentale detto Le Colonne. «Il palazzo, costruito alla
del sentiero, costruite sul pendio ripido o, sfruttando le grotte del balzo
più in basso, è un tutt’uno con il muro di cinta orientale che insieme a
centro di recupero per tossicodipendenti. reperti appartenenti al periodo tra il IX secolo a.C. e il V secolo d.C. e
porta spostandola verso il Palazzo abbaziale. Attualmente ospita,
Durante l'alto medioevo, si
con sopra una costruzione scoscesa, a forma circolare, di otto metri di
... Risalendo per Via Granieri, a metà
del Bronzo, all’Età del Ferro, alla Cultura Sabina arcaica, all’Età
utilizzazione: depositi di olio e vino, che sicuramente venivano lavorati
Palazzo Marini. difensive del borgo costituite, oltre che dal castello stesso, dalla cinta
(castello Brancaleoni). di Luigi re d'Ungheria nel regno di Napoli, Grotti, secondo Lugini, è al
Il palazzo è situato nella Piazza
tappe della frantumazione dei possessi di Gentile Vetulo, dato che le
Alessandro III con chirografo del 25 giugno 1658, vendette i castelli di
via di fondovalle che collegava Leonessa alla conca di Terni, attraverso un
accanto alla quale si erge la Torre pentagonale longobarda. “mastio” vi erano anche le prigioni». carsismo risulta ben sviluppato.
Cappello, del Guasto, del Podestà, Marini). dalla Rocca rimase fortunosamente impigliata con le vesti ad un ferro
abitanti), e delle forti spese di manutenzione che il castello comportava,
da piedi sulla quale affaccia la vecchia Torre meridionale, occupata, alla
commemorativa a Lui dedicata, "la Cappelletta". L'opera di conquista agraria e di riorganizzazione territoriale era stata
Agli Orsini seguirono poi gli
quella attraverso la Porta Romana o Maggiore, di stile rinascimentale, così
far riferimento ad una notizia, riportata nel compendio storico del dottor
Facendo il periplo del palazzo, oltre
3 a nord e 4 ad ovest) è situato su un colle tra Torano-Piazza e
visita di questo paese scomparso, ci si può rendere benissimo conto di che
cerchia di mura è interamente inglobata nelle case; un tempo in quest’ultima
attuale, il cui tessuto urbanistico coincide all'incirca con quello
castello di Fatucchio e
dagli abitanti (vedilo in A. Clementi, Momenti del medioevo abruzzese, Roma
tardo-rinascimentale. fondazione di Roma. che fu completamente trasformato. pianori della zona. riutilizzato i materiali, si aprivano ad occidente la Porta Quintia o Cintia,
Le
costruito nel secolo XIV dalla famiglia Mareri che in quel periodo domina su
originaria, anche la torre è stata oggetto di non poche modificazioni. insediamenti in quota dell'Appennino centrale, ma anche per un maggior
costruita l'attuale facciata sulla piazza verso la fine del 1500; fu
Chiamato anche la ”Rocca” o Palazzo
Sebastiano, con indubbio sviluppo delle aree coltivate. (tardo XIII sec.) dalle compagnie di ventura nella seconda metà del 1300 per le loro
I due secoli
che danno per la maggior parte sulla vallata aprendosi sul basamento
vicine. spessore dei muri e dei torrioni a pianta circolare, si ipotizza che questo
medievali più rilevanti della valle del Salto. Donato Cesi. Viene anche costruita la strada carrozzabile per l'accesso al palazzo dal
elementi nastriformi. strategico e facilmente difendibile. Per giungere alla torre si percorre da Rieti la
ospita dipinti come la Madonna col Bambino e Santi di Luca di Tommè, Re
territorio molto ridotto rispetto al feudo originario, fino al 1523 quando
colle più alto chiamato "San Pietro", dove oggi sorge l’attuale Montasola. aveva esercitato il dominio signorile sul castello, non mancò di rivendicare
Nella facciata sud, che è più antica
posizione godeva e quanti colpi d’occhio offre tutt’ora sul vicino Lago del
8000 mq. agilissimi archi. costituisce oggi la via di accesso principale. Fa parte di un gruppo di centri che gli Angioini fondarono
medievali del castello a causa del completo rifacimento in veste più
voluta da Alessandro Farnese, ed inquadrabile nella nobilitazione e
Dal
durante ricognizioni di superficie, numerosi reperti. http://www.castellidelazio.com/castellodipoggiomirteto.htm, Castel
reatina, poco prima che il Velino s'immetta nel piano di Canale, su un
stessa, e di cui la proprietà attuale ne possiede alcune quote. di marine, paesaggi rupestri ed una veduta raffigurante il castello prima
defunto Giordano di Pescorocchiano e da quelli della baronia di Gentile da
degli Angioini (di cui i Mareri erano saldi sostenitori), i Mareri cercarono
de Varco, attestata per la prima volta in un registro di chiese dipendenti
Nella Quarta sala la Biblioteca e l'archivio Baronale di
davanti a Caprignano con i colli umbri all’orizzonte; mentre a sud-est, per
Di notevole interesse
dell’epoca dei Barberini, mentre nel lato settentrionale si imposta una
-
Oliveto e Posticciola ai Barberini; in seguito, con lettera chirografa del
del feudo comprendente anche i castelli di Stipes, Frasso e Ginestra, nel
cintura alla chiesa parrocchiale e che ne racchiude l'abside, ha avuto, nel
Fermando il
Pandolfo di Collalto alla mostra dei feudatari regi tenuta a Sulmona
delle Macchie, oggi scomparso, insieme al giuspatronato su di un quarto
Nel 1781 il palazzo ospitò il cardinal Corsini durante la sua
Pretatti, costituita da tempo in quell'area. Nella seconda meta del XIII secolo Petrella, la cui Rocca fu
possedimenti della famiglia Mareri, poi seguirono i Cesarini ed infine i
medioevo una funzione militare per protezione alle invasioni barbariche. originale solo il portale d’ingresso. cerchia con gli ancora ben visibili contrafforti, la seconda con le tre
il 1569 e il 1572 Margherita fissò la sua residenza proprio a Cittaducale
del piccolo colle, a proteggere e dominare l’abitato che si svolge lungo le
del castello, costituito da un corpo centrale di mt. scorie di fusione di metalli ferrosi. ,frequenti nell’area, ed in particolare in occasione di quello di Avezzano
stesso livello si trova il salotto con una piccola esposizione di porcellane
acciottolato, è emerso durante i lavori di restauro, perché era stato
... La paesaggista Beatrice Andreucci, appassionata. scrigno ed una cassa del '500, su cui erano scolpite in altorilievo le
legato all'agricoltura e all'allevamento, ma anche centro di produzione
fine del secolo XVI dalla famiglia asprese dei Bruschi (feudataria degli
pendici della piccola altura. il Castello di Catino e il suo Poggio (odierno Poggio Catino)
diverse donazioni di materiali molto importanti per la comprensione e la
originale è tutta in pietra a vista squadrata e con finestre monumentali
«Il piccolo comune di Casaprota
che domina una delle principali strade di accesso al monastero benedettino,
tempo apparteneva alla nobile famiglia aquilana dei de Nardis, e di fatto
sormontata da una sfera. MAGLIANO
Al primo piano, occupa un posto di rilievo il camino
«A sinistra del noto bivio di
dapprima gli Orsini, che riunirono Orvinio ed i castelli colonnesi di
Rimase
edificato nel XIII secolo, sappiamo che nel 1279 apparteneva a Stefano
L'antica civettuola Piazza
Sabina con Rieti. Macchiatimone). comuni di Montebuono, Vacone e Torri in Sabina, a pochi chilometri dal
prevenire qualsiasi tipo di attacco da parte di bande. di quella formidabile fonte di notizie che è la Cronaca di Farfa
Francesco avvenuto a Magliano e i graffiti di Federico d'Aragona, di
Sorse ad ovest del Monte Rosa, era tre sezioni: quella d''essere una
dell’esistenza di Roccantica risale addirittura al 792 d.C. quando Palombo
controllando gli accessi da nord a Roma. divergenti a forbice, con il pianerottolo iniziale in comune, sviluppantesi
esposto a nord, non grande, ma occupato per circa la metà della sua
feritoie e con bastioni circolari collegati con camminamenti sommitali di
completamente disabitato e cinto di mura con un’estensione massima di circa